20 brevi domande al candidato
20 brevi domande al candidato
Mi hanno fatto queste 20 domande da rispondere sinteticamente.
1 - Cosa ti ha convinto a candidarti?
Perché l’“Aspetta e Spera” non funziona e Gandhi diceva “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
Quando sei attivista da 30 anni e pensi che la Politica sia la cosa più importante per le nostre società… la vorresti lasciare in mano a chi la sfrutta a vantaggio personale? O con visioni del mondo davvero miopi? O con poca motivazione a lavorare per l’insieme?
Un misto di indignazione e di imperativo morale di mettermi al servizio.. perchè vi assicuro che “esporsi”, oggi, non è una passeggiata. Ma il momento storico è critico e serve la collaborazione di tutti.
2. Perché proprio con il M5S?
Perché è un progetto che nasce dal basso, dalla gente comune, contro la mala politica ma con grandi aspirazioni e propositi.
Sopratutto con il nuovo Statuto del 2022 che ci colloca in un’area politica ben precisa con al centro il rispetto della persona e dei diritti umani, la difesa dei più deboli e dei beni comuni, la sanità pubblica, l’ambientalismo e un’ecologia integrale e una considerazione dell’economia e dell’innovazione tecnologica che devono essere al servizio dell’uomo, e non della grande speculazione finanziaria o di ideologie anti-storiche e retrograde.
E poi perché è in Movimento. Il mondo cambia. Noi pure.
3. Quali sono i punti fondamentali del programma M5S in Europa?
Stop alll’invio di armi e militarizzazione crecente. Riavvio della diplomazia e conferenza di pace. Nessun fondo europeo per l’industria delle armi. Cessate il fuoco a Gaza e soluzione “Due Popoli, Due Stati”
Lotta alla povertà e alle disuguaglianze con la creazione di una nuova cultura economica e finanziaria etica al servizio dei cittadini, tassando la speculazione, gli extra-profitti e combattendo i paradisi fiscali.
Regole più dure contro la corruzione, i conflitti di interesse, la mala politica, con lotta alle mafie e riciclaggio di denaro.
Più tutele per gli animali e stop alla speculazione degli allevamenti industriali.
4. Non è un po’ inutile il parlamento europeo per la vita degli italiani?
Per nulla, anzi è sempre più importante perché ci stiamo avviando verso una fase planetaria. L’Europa ci garantisce e protegge da una quantità enorme di sostanze tossiche nei nostri cibi ed è riuscita a imporre alla Apple lo standard dell’USB-C, giusto per citare due casi emblematici, dà direttive che i vari stati membri devono rispettare ed entro quanti anni (vedi conversione ambientalista), può frenare la pesca a strascico o regolamentare con una giusta distribuzione i flussi migratori.
5. Cosa diresti a chi non vota?
In antica Grecia la parola IDIOTA significava “persona che si disinteressa della cosa pubblica”. Chiederei un piccolo sforzo.. un paio d’ore ogni 5 anni non è tanto, no? per informarsi meglio e magari scoprire che non siamo tutti uguali, ricordando che non c’è MAI qualcuno che ci rappresenta al 100%, è impossibile, siamo esseri complessi e unici. Cercate chi incarna sani principi etici e va in una direzione valida. Inoltre ricordiamo che qualcuno si è sacrificato per darci la possibilità di votare in una Repubblica Democratica, e che se non votiamo vince la mala-politica e chi la usa per i propri affari.
6. Sviluppi videogiochi educativi… cosa c’entra con questa candidatura?
Il videogioco è il medium del XXI secolo, è un’esperienza che mette al centro di una serie di azioni che devi compiere. Devi pensare cosa fare. E per giocare bene devi studiare le regole del gioco e impegnarti, imparando a competere e a collaborare. Divertendoti anche. Ed è quello che vorrei facessero tutti i cittadini: studiare e partecipare al gioco planetario. Inoltre lo sviluppo di videogiochi è l’industria creativa del futuro, dove si plasma e prende vitaanche l’Intelligenza Artificiale.
7. Cosa faresti appena eletto?
Andrei a conoscere tutti gli altri 719 deputati eletti. In Parlamento è doveroso creare relazioni per persuadere la maggioranza parlamentare verso le idee e progetti che vi stiamo proponendo. Ho un particolare gusto nel conoscere le persone e nel riconoscere quelle in gamba e oneste. E poi preparerei la piattaforma per il filo diretto di comunicazione con tutti quelli che ci hanno sostenuto: un’informazione regolare su tutto quello che facciamo e strumenti per ascoltare e tenere il cavo a terra con la realtà dei nostri territori.
8. Cosa ne pensi dell’attuale corsa al riarmo?
C’era un videogioco, si chiamava Lemmings, dove guidare dozzine di animaletti verso il punto di salvezza, un punto di equilibrio, altrimenti andavano avanti col paraocchi fino a buttarsi già dal burrone e morire tutti. Direi che rende l’idea. Inoltre aggiungo che in ogni storia, quando compare una pistola, questa prima o poi viene usata. Vogliamo davvero applicare maggiore violenza per risolvere i nostri problemi? Siamo davvero ancora a quel livello di evoluzione?
Seriamente: la nostra Costituzione proibisce l’uso della guerra per risolvere le controversie internazionali. Non facciamo i Lemmings.
9. Vorresti uscire dalla NATO?
La NATO nacque come progetto di difesa comune nel 1949 in una situazione precisa e ha fatto il suo compito, ma dal 1998 ha iniziato ad espandersi in modo anomalo, generando quasi più conflitti che pacificazioni (ricordate Sarajievo? Iraq? Libia?). Oggi andrebbe riformata anche perché, seppure composta dalla maggior parte da stati europei, chi la comanda sono solo gli Stati Uniti e le ultime dichiarazioni sono per noi difficili da accettare. Siamo per una difesa comune europea, ma abbiamo già l’ONU come organizzazione planetaria.
10. Come pensi di convincere i paesi che hanno interessi diversi?
Inquadrando tutto nel diagramma dell’Intelligenza: trovando ciò che porta vantaggio sia a noi che a loro, premettendo però che entrambi dobbiamo essere disposti a lasciare andare qualcosa. Ricordiamo da dove veniamo, le nostre radici comuni, la nostra condizione di esistenza in quanto esseri umani, e che tutti condividiamo lo stesso futuro e la stessa Terra, che sarà necessariamente una nazione umana universale. Troveremo sicuramente un valido compromesso senza scadere nella violenza.
11. Qual è il più grande problema?
Il non vedere un futuro condiviso in mano alle prossime generazioni. Questo ci porta a vedere solo il qui e ora, a pensare sopratutto ai nostri interessi personali, fino a delegarli alla speculazione e all’accumulo di quantità esorbitati di denaro e potere, credendo che siano il fine ultimo della nostra vita. Questa visione è supportata anche dal considerare gli altri come cose utili per il nostro benessere, e dalla superbia di considerarsi superiori agli altri, tanto da voler imporsi in tutti i modi, anche con la violenza, come modelli di verità e giustizia.
12. Cosa pensi della democrazia e soprattutto di quella “diretta”?
La Democrazia si basa sulla buona educazione e la buona informazione. Se non le promuoviamo a livello planetario rischiamo di tornare indietro. E non dobbiamo avere ai vertici dei “modelli” che non rispettano le regole e l’etica, anzi che si approfittano della cosa pubblica facendo credere che “non sia di nessuno” o che quacuno può fare quello che vuole e altri no. La Repubblica è di tutti (tautologismo) e noi 5S vogliamo una crescente partecipazione attiva della cittadinanza, non una delega ogni 5 anni.
13. Come useresti l’Intelligenza Artificiale?
Come la nostra migliore alleata nell’analizzare i dati, fare previsioni, provare nuove combinazioni, proporre collegamenti, simulare scenari futuri. Abbiamo il potenziale di consoceere in tempo reale la realtà: che sia il traffico di una metropoli o lo stato di depressione di un popolo. Possiamo semplificare la creazione di nuove medicine o ottimizzare il consumo energetico di una città o distribuire meglio la ricchezza. Usiamo le tecnologie per il bene del nostro sviluppo.
14. Cosa ne pensi dell’Energia?
Spesso ricordo che tutta l’energia che abbiamo viene dal Sole, anche il petrolio e il gas. Sappiamo che un’automobile spreca in calore il 60% dell’energia della combustione ma i motori elettrici ne sprecano pochissima. Senza energia lo sviluppo umano si fermerebbe. Noi stessi funzioniamo con la nostra energia interna e ci sono cose che facciamo, tipo aiutare gli altri o creare qualcosa, che ci restituiscono più energia di quella che investiamo. Altre attività invece ce la tolgono. Ottimizziamo e usiamo al meglio la nostra energia e non ci fermerà nessuno. Ce n’è per tutti!
15. Come avvicinarsi alla buona politica?
Seguendo le persone che più si avvicinano al proprio modo di sentire. Questo permetterà di iniziare a ragionare meglio e conoscere altre persone “simpatiche”, ovvero che ci stanno vicine a livello emotivo. La simpatia si può trasformare in comunità e quindi in partecipazione. Dobbiamo invitare le persone di buona volontà a non isolarsi e non stare lontane dalla politica attiva. Ricordiamoci che siamo esseri sociali, politici per natura. La Polis è lo stare insieme, l’arte di convivere.
16. Cosa ci garantisce che una volta eletto non ci volterai le spalle?
30 anni di attivismo dedicato alle cause della pace, della nonviolenza, della partecipazione, dell’informazione, della trasparenza. Ho poi sempre lavorato e lavoro bene e non cerco collocamenti redditizi, anzi per me la Politica è una conseguenza dell’attivismo ad un altro livello. Direi che se avessi voluto “sedermi” l’avrei già fatto prima. Inoltre so bene cosa vuol dire essere in posizione di potere e di prestigio: è uno stato che altera la mente in modo subdolo, e per resister serve molto lavoro personale e avere amici che ti tengano ancorato a terra. E per fortuna ce li ho.
17. Cosa pensi di Ultima Generazione e Fridays 4 Future?
Ho due figli, insegno ai ragazzi, ne conosco tantissimi. E dico: dobbiamo riavviare la dialettica geenrazionale. Ho 50 anni e mi sento già al limite di anzianità. Ho messo il 2042 nel mio titolo perchè sarà la data entro la quale dobbiamo fare il massimo per garantire alle nuove generazioni di proseguire con l’evoluzione umana. Invito tutti i giovani ad attivarsi, a fare chiasso, a fare disobbedienza civile (non violenta). Parliamoci e interagiamo perché sono qui per passarvi il testimone.
18. Fai qualcosa per il tuo quartiere?
Partecipo al Coordinamento di zona e alla Casa del Popolo locale, occupandomi sopratutto di comunicazione che per me è legata a doppio filo con la comunità. Mettere in comunicazione persone, generazioni, il territorio, il passato, il presente e il futuro. Abbiamo bisogno di spazi di quartiere che siano gestiti dalle persone che lo abitano, che organizzino cene sociali, attività culturali e ricreative tutte le settimane. E imparando l’arte dello stare insieme ne godiamo tutti, perché sperimentiamo una sorta di “grande famiglia” di quartiere dove ognuno fa qualcosa per l’insieme.
19. Mondo del lavoro: cosa farete?
Il lavoro sta cambiando. Lo so sulla mie pelle quando iniziai da freelance a inizio anni ‘90 a lavorare con un primissimo computer portatile in giro per il mondo. Noi siamo per garantire a tutti il diritto ad una vita soddisfacente e senza la minaccia della precarietà, che corrode quasi più lo spirito che non il corpo. Siamo per il salario minimo, il Reddito Universale di Base, la settimana corta, la tecnologia al servizio di tutti, non solo di pochi. E contemporanneteme impariamo a dedicarci al lavoro e alla creatività socialmente utile.
20. A te cosa dà motivazione?
La certezza che ogni essere umano vale. Abbiamo tutti un potenziale che deve solo trovare vie per esprimersi e agire nel mondo. Non siamo esseri passivi o ancora meno delle cose da sfruttare. Quando conosci il potenziale dell’essere umani, non cadi più nella rassegnazione e nel pessimismo! E quando inizi a costruire qualcosa, e queste ti danno nuova energia, ti viene voglia di vedere dove è il nostro limite.