il sacrificio e lo Tsunami
“Qui si rinnegano i sacrifici, il senso di colpa e le minacce dell’oltretomba”… (terza riga del libro
Umanizzare la terra - leggi
)
oggi ricorre quello che sarebbe l’anniversario della santificazione di un mio omonimo, detto anche il “protomartire”.. cioè il primo martire della storia del cristianesimo. è forse da questa coincidenza che da diversi decenni mi interrogo sulla questione del sacrificio.
molte culture (la nostra ne è intrisa fino al midollo) considerano il sacrificio come un’eccellente virtù, quasi da ricercare e applicare in ogni ambito della nostra vita.. chissà forse per la credenza di una futura ricompensa.
la cosa non mi è mai quadrata nè piaciuta molto.. ma che fare?
per fortuna altri la pensano e si atteggiano veramente diversamente. e li ho trovati prima che per me fosse troppo tardi 🙂
oggi ricorre anche un anno esatto dallo Tsunami asiatico che chiese in “sacrificio” circa 200.000 esseri umani.
ne stanno parlando in tanti.. sia di quanto è stato fatto, sia di quanto poteva essere fatto preventivamente.
ricordo molto bene l’enorme “onda” emotiva che è partita quel giorno, e che ha coinvolto quasi tutta l’umanità nei mesi seguenti (fino al 21 febbraio, per l’esattezza, poi nessuno ne ha più parlato fino a ieri)
a febbraio scorso partecipai direttamente con il Coordinamento Umanista delle 9 ONLUS milanesi (del Movimento) che da molti anni sono attive in India, per organizzare un magnifico concerto, coinvolgendo direttamente molti amici musicisti (da Finardi a Saturnino, da Morgan a Andy e Garbo (coi quali suonai personalmente), ai Deasonika, L’aura e tanti altri.. VEDI LO SPOT VIDEO)
le attività non si sono mai fermate.. sia là, che qua! ( Terra v2.0 nasce anche da lì!)
mi torna in mente ora il paradosso che tanto ci si commuove e ci si muove per le vittime di INCIDENTI NATURALI, e poco o nulla invece contano le miliardi di vittime di INTENZIONE UMANA (mi riferisco alle dozzine di guerre in corso, alla violenza sui bambini e le donne di tutto il mondo, gli sfruttamenti economici, le pene di morte, le discriminazioni razziali e religiose…)
un bel tema su cui riflettere, vero?