AHMADINEJAD: IL PASSATO CHE RITORNA
(scusandomi del ritardo, pubblico ora questa lettera dell’amica umanista Daniela Tuscano)
Il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmandinejad, ha le idee chiare. Noi non combattiamo l’Occidente perché cristiano - aveva scritto pochi giorni fa in una lettera a Bush - ma perché “poco” cristiano o, peggio, miscredente; perché ha rinnegato la legge di Dio e dei suoi profeti per cedere alle lusinghe del materialismo e dell’immoralità. E del sionismo, naturalmente. Si vocifera voglia scrivere anche al Papa.
Toni pressoché identici a quelli usati poco tempo fa da az-Zarqawi: anche secondo il famigerato terrorista, gli occidentali vanno combattuti perché, al posto di Gesù, si sono messi ad adorare “l’Olocausto e l’omosessualità”. Tutto quanto nel colpevole silenzio di certa sinistra, dove anzi alcuni dei suoi giornali pubblicano senza vergogna (e con la scusa di contestare, essi pure, l’odiato “sionismo”) vignette antisemite. E mentre, a Milano, tombe ebraiche vengono profanate.
Ora l’esimio presidente ne ha pensata un’altra: far indossare una fascia gialla ai cittadini di fede ebraica, rossa ai cristiani e blu agli zoroastriani. Ci aspettiamo lo stesso trattamento per gli stranieri, i disabili, gli oppositori politici, gli omosessuali. E le donne? Quelle no, sono già segregate per conto loro e per il semplice fatto di esistere.
Ripensandoci, però, questo copione ci sembra di averlo già letto. E sappiamo anche come è andata a finire. Se l’umanesimo è una dottrina universale, dovremmo ricordarci che gli anti-umanisti si annidano dappertutto: e noi non mancheremo di denunciarlo con tutti i mezzi legali a nostra disposizione.
Daniela Tuscano