Referendum 2006: tabella che controbatte ogni slogan del SI

il referendum sulla Costituzione è alle porte, e gli slogan per il SI si ingandiscono (sempre li stessi semplicemente martellati), ma sono supportati da motivazioni superficiali, di effetto, a volte ipocrite e ingannevoli.

Per agevolare la comprensione e chiarirsi le idee ecco un semplice schemino che spero possa aiutare a far capire le ragioni del NO

TI CHIEDO DI FAR CIRCOLARE QUESTA TABELLA IL PIU’ POSSIBILE.

non scriverò più a riguardo del Referendum. mi raccomando convinci tutti quelli che conosci

  1. ad andare a votare
  2. a votare NO

ringrazio www.lacostituzione.it per la tabella. andate là per maggiori dettagli.

ciao

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  <strong>la realtà</strong>
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  <font color="red"><span style="color: red">I problemi dell'Italia sono di ordine politico, economico e culturale, e non dipendono assolutamente dai 139 articoli della Costituzione!</span></font>. Sfido chiunque a trovare un collegamento tra Costituzione vigente e <u>disoccupazione, delinquenza, evasione fiscale, scarso senso civico degli italiani, disonestà dei politici, eccessiva burocrazia, livello culturale, moralità del Paese, capacità industriale ed imprenditoriale, conflitto di interessi, carceri piene, immigrazione clandestina, ospedali che non funzionano…</u> Questi, che sono alcuni tra i veri problemi dell'Italia, non sono risolvibili da alcuna riforma costituzionale!
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  La Costituzione italiana ha 60 anni, quella degli Stati Uniti ne ha 220 e nessuno pensa di modificarla! Eppure il mondo é più cambiato dal 1787 ad oggi che dal 1948 ad oggi! Come quella USA anche la nostra Costituzione ha subito negli anni piccole modifiche necessarie, quindi <font color="red"><span style="color: red">il fatto che sia stata scritta 60 anni fa non é di per se un valido motivo per stravolgerla.</span></font> La Costituzione tedesca é nata nel secondo dopoguerra in condizioni culturali e storiche praticamente identiche alle nostre (sconfitta militare alla fine di una feroce dittatura), ma nessun tedesco pensa sia ora di stravolgerla perché é vecchia!
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  Ci saranno 112 deputati (<a target="_blank" href="http://www.laCostituzione.it/mostra.php?art=056">art. 56</a>) e 63 senatori (<a target="_blank" href="http://www.laCostituzione.it/mostra.php?art=057">art. 57</a>) in meno, quindi in teoria si "tagliano" dal Parlamento 175 nostri rappresentanti. Però (<a target="_blank" href="http://www.laCostituzione.it/mostra.php?art=057">art. 57</a>) vanno aggiunti al Senato i 40 rappresentanti delle Regioni e dei Consigli delle autonomie locali (non avranno diritto di voto, ma certamente avranno una adeguata indennità economica!). Inltre alla Camera vanno aggiunti i 3 Deputati a vita. Quindi <font color="red"><span style="color: red">gli "stipendi" risparmiati sono solo il 13% (132 sugli attuali 945 deputati). A parte che questo risparmio é assolutamente irrisorio rispetto alla mole del debito pubblico, esso avverrà non in questa, non nella successiva, ma addirittura tra 3 legislature, e quindi fra 10 anni </span></font>(art.4 delle <a target="_blank" href="http://www.laCostituzione.it/mostra.php?art=transitorie_2005">disposizioni transitorie</a>). Se la riduzione del numero dei Parlamentari fosse stato il vero scopo della riforma sarebbe bastato modificare i soli articoli 56 e 57. Sarebbe stata una modifica bipartisan e ci saremmo potuti evitare anche il referendum (con quel che costa!)
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  Federare vuol dire unire entità diverse in una federazione ed infatti tutti i veri stati federali (USA, Svizzera, Germania…) nascono con l'unione diregioni o stati fino ad allora indipendenti. L'Italia é già una entità unitaria (dal 1860) e quindi <font color="red"><span style="color: red">quello proposto dalla riforma non é federalismo ma piuttosto lo spezzettamento dell'unità nazionale.</span></font> In ogni caso già oggi tutte le materie che non sono riservate allo Stato sono di competenza regionale e quindi sono già amministrate "localmente".
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  <font color="red">Già oggi i Senatori sono eletti a base regionale</font> (e questo criterio non viene modificato dalla riforma). Se la riforma vuole chiamare "federale" il Senato, non credo che sia un problema per lo stesso motivo per cui non lo sarebbe stato se il testo del '48 avesse scelto l'espressione "Senato federale" invece di "Senato" e basta. Al Senato vengono aggiunti i rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali, ma essi non hanno diritto di voto. = Che federalismo é quello in cui i rappresentanti delle autonomie non hanno diritto di voto nelle questioni che li riguardano?
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  Questa affermazione é vera, infatti la riforma della Costituzione accresce notevolmente il potere del capo del Governo, ma non illudiamoci che ciò possa garantire la soluzione dei tanti problemi che affliggono l'Italia. Di sicuro <font color="red"><span style="color: red">la riforma comporta grossi rischi democratici poiché a nuova Costituzione non prevede contrappesi sufficenti a neutralizzare un eventuale abuso dei poteri attribuiti al Primo Ministro.</span></font>
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  Questa fa proprio ridere! 🙂 Ma chi volete prendere in giro? Se veramente aveste voluto un accordo lo avreste certamente trovato in Parlamento, ma a voi é interessato andare avanti per la vostra strada a qualunque costo e non avete approvato un solo emendamento dell'allora opposizione. Non ci si può fidare di tardive promesse interessate perché <font color="red"><span style="color: red">una volta approvata la riforma nulla vi obbligherebbe a modificarla</span></font> e senza di voi l'attuale maggioranza da sola non é detto che ci ruscirebbe. In ogni caso sarebbe una presa in giro per il popolo sovrano oggi chiamato a votare una riforma già morta.
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gli slogan del SI
serve una nuova Costituzione per meglio affrontare i problemi dell'Italia
la Costituzione é vecchia
diminuirà il numero di Parlamentari
ci sarà il federalismo
il Senato federale sarà più vicino ai cittadini
il Primo Ministro avrà più poteri
approviamo la riforma, poi la cambiamo insieme
Stefano Cecere
Stefano Cecere
Ricercatore, Sviluppatore, Educatore, Attivista, Umanista, Papà.

Ricerco, Sviluppo e Condivido nell’intersezione tra Giochi, Educazione, Tecnologie Digitali, Creatività, Filosofia e attivismo per una Politica Progressista 2050. E papà 2x

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