E' molto difficile fare un attentato in Italia
Bin Laden ha dichiarato: “E’ molto difficile fare un attentato in Italia”.
Alcuni documenti del SISDE rivelati recentemente, affermano che Bin Laden ci abbia provato.
Tempo fa, infatti, diede ordine di organizzare un attentato aereo in Italia.
Due terroristi, provenienti da un Paese del Medio Oriente, arrivarono a Napoli con la ferma determinazione di eseguire il “castigo di Allah per gli infedeli italiani”.
Ecco com’è andata.
Domenica, ore 23.47
Arrivano all’aeroporto internazionale di Napoli, via aerea dalla Turchia; escono dall’aeroporto dopo otto ore perché gli hanno perso le valigie.
La società di gestione dell’aeroporto non si assume la responsabilità della perdita e un impiegato consiglia ai terroristi di provare a ripassare il giorno dopo: “chissà, con un pò di fortuna…”
Prendono il taxi: il taxista (abusivo) li guarda dallo specchietto retrovisore e, vedendo che sono stranieri, li passeggia per tutta la città per un’ora e mezza.
Dal momento che non proferiscono lamentela, neanche dopo che il tassametro raggiunge i 200 Euro, decide di fare il colpo gobbo: arrivato alla rotonda di Villaricca, si ferma e fa salire un complice.
Dopo averli derubati e ricoperti di mazzate li abbandonano esamini al Rione 167.
Lunedì, ore 4.30
Al risveglio, dopo la mazziata, ambedue i terroristi riescono a raggiungere l’albergo sito in zona piazza Borsa.
Decidono quindi di affittare un’auto presso la Hertz di piazza Municipio. Quindi si avviano in direzione aeroporto, ma giusto prima di arrivare a piazza Mazzini, rimangono bloccati da una manifestazione di studenti uniti alle tute bianche anti-global e ai disoccupati napoletani che non li lasciano passare.
Lunedì, ore 12.30
Arrivano finalmente in piazza Garibaldi, decidono di cambiare dei soldi per muoversi più liberamente: i loro dollari vengono cambiati in biglietti da 100 Euro.
Falsi.
**Lunedì, ore 15.45
** Arrivano all’aeroporto di Capodichino con la ferma intenzione di dirottare un aereo per farlo cadere sulle torri dell’Enel del centro direzionale.
I piloti Alitalia sono in sciopero perché chiedono la quadruplicazione del salario e vogliono lavorare meno ore. Stessa cosa per i controllori di volo che pretendono anche la pinza obliteratrice per tutti (“altrimenti che controllori saremmo” hanno dichiarato).
L’unico aereo disponibile che c’é in pista è uno della Maradona Air con destinazione Alghero e ha 18 ore di ritardo… gli impiegati ed ipasseggeri sono accampati nelle sale d’attesa, intonano canti popolari, gridano slogan contro il governo e i piloti!
Arrivano i celerini, cominciano a dare manganellate a destra e a manca, contro tutti, si accaniscono in particolar modo sui due arabi.
Lunedì, ore 19.05
Finalmente si calmano un pò gli animi. I due figli di Allah, coperti di sangue, si avvicinano al banco della Maradona Air per acquistare i biglietti per l’aereo con destinazione Sassari, dirottarlo e farlo schiantare contro la torre Enel.
Il responsabile della Maradona Air che gli vende i biglietti tace il fatto che il volo, in realtà, è già stato cancellato.
Lunedì, ore 22.07
A questo punto i terroristi discutono se continuare oppure no.
Lunedì, ore 23.30
Morti di fame decidono di mangiare qualcosa al ristorante dell’aeroporto: ordinano panino con la frittata e impepata di cozze.
Martedì, ore 4.35
In preda a una salmonellosi fulminante causata dalla frittata finiscono all’ospedale Cardarelli, dopo aver aspettato tutta la notte nel corridoio del pronto soccorso.
La cosa non sarebbe durata più di due giorni se nel frattempo non fosse subentrato un sospetto di colera dovuto alle cozze.
Successivamente, a causa di un banale scambio di cartelle cliniche ad uno dei terroristi viene asportato un rene sano, all’altro viene applicato un doppio pacemaker di fabbricazione cinese acquistato sul mercato nero.
Domenica, 17.20
Dopo dodici giorni escono dall’ospedale e si trovano nelle vicinanze dello stadio San Paolo.
Il Napoli ha perso in casa con il neopromosso Palermo per 3-0, con due rigori assegnati alla squadra siciliana dall’arbitro Concettino Riina da Corleone. Una banda di ultrà della “Masseria Cardone”, vedendo i due scuri di carnagione, li scambiano per tifosi del Palermo e gli rifilano un’altra caterva di legnate.
Per di più il capo degli ultrà, un tale detto “Peppo o Ricchione”, abusa sessualmente di loro.
Domenica, 19.45
Finalmente gli ultrà se ne vanno. I due terroristi decidono di ubriacarsi per la prima volta nella loro vita (anche se è peccato!).
In una bettola della zona portuale gli rifilano del vino adulterato con metanolo e i due rientrano al Caldarelli per l’intossicazione.
Gli viene anche riscontrata la sieropositività all’HIV (Peppo non perdona).
Martedì, 23.42
I due terroristi fuggono dall’Italia in zattera in direzione Libia, semiorbi per il metanolo ingerito e con una dozzina di infezioni a causa del virus HIV. Giurano ad Allah che non tenteranno mai più nulla contro il paese."