meditazioni dalle vette (pt.3)
meditazioni dalle vette (pt.3)
il regalo più interessante che ci siamo fatti quest’anno è stato un buon binocolo.
non sempre si può arrivare dove si vorrebbe arrivare. ma si può osservare chi ci riesce. e godere insieme. inoltre studiare i percorsi avanti, cercarne i dettagli e ipotizzare vie, aiuta a dare direzione al proprio futuro.
binocolo, ricetrasmittenti, armonica a bocca, quaderno di giochi ed enigmi. ognuno ha il suo zainetto preferito con le cose che ritiene essenziali, importanti. il mio zainetto non sarà mai uguale al tuo. l’importante è che ognuno si configuri il proprio.
il gioco è il miglior pretesto e strumento per socializzare. saper giocare, e voler giocare, sono le funzioni umani fondamentali. astraendo ed allargando lo sguardo possiamo intendere la politica come il più grande gioco di società.
infine: imparare a lasciare andare. imparare a fidarsi. imparare a non avere il controllo su tutto e tutti.
quando i ragazzi dichiaravano di voler tornare da soli al camper (un’ora e mezza di passeggiata con bel dislivello), la tentazione a trovare scuse e motivazioni per non lasciarli andare erano tante. ma quale sarebbe stata la risposta migliore?
lasciarli andare sarebbe stato un evento importante per la loro vita, per la loro autostima. per la loro crescita.
le preoccupazioni genitoriali altrettanto valide.
alla fine sono andati, con la condizione che li seguivamo a mezz’ora di distanza.
qui ho visto molte dinamiche dei nostri sistemi sociali: lasceresti il comando ad un giovane? candideresti dei nuovi volenterosi e promettenti pieni di energia, al posto di collaudati navigatori? come organizzare la collaborazione?