Sentimenti virtuali cosa cambia?
SENTIMENTI VIRTUALI: COSA CAMBIA?
abbiamo tutti visto il film “Her”, dove si innamora chattando con questa A.I. vocale, sappiamo che milioni, forse miliardi, di persone intrattengono relazioni sentimentali online: dalla semplice chat alle piattaforme di video, dalle assistenti personali, ai videogiochi in realtà virtuale fino alle vere e proprie bambole più o meno robotiche.
leggevo poco fa uno si scandalizzava che moltissimi video porno sono oggi creati con le AI, e al pubblico non interessa.
sappiamo bene che il famoso test di Turing ormai è stato ampiamente superato dalle AI, ovvero, stando nel puro dominio digitale, le AI sono indistinguibili dagli esseri umani, almeno per la grandissima maggioranza dell’umanità, oggi. figuriamoci fra qualche anno.
(e il test di Turing che si basa proprio sulla capacità di creare Deep Fake, è da un lato oggi inadeguato e dall’altro ha dato il gancio ai peggiori utilizzi delle AI, ne riparleremo)
❓e la domanda che mi sorge è: MA COSA CAMBIA?
- se milioni di persone si masturbano davanti ad un video sintetico rispetto uno reale.. cambia davvero?
- se milioni di persone possono intrattenere chiacchierate interessanti con persone artificiali anzichè reali, cosa ci preoccupa?
- se milioni di persone sole avessero in casa un “robot” che sembra umano, e parla e argomenta e intrattiene… la riteniamo la fine dell’umanità o una nuova fase da esplorare?
Da un certo punto di vista c’è da preoccuparsi per la fine della specie: la gente non fa più sesso riproduttivo e nel giro di 150 anni ciao ciao umani.
Può rattristire il fatto che ci siamo ridotti così… ma poi penso a quante persone sono sole o si sentono sole (a volte ci si sente sole anche avendo intorno persone non in sintonia).
Poi penso a quanti miliardi di persone sono innamorate di immagini: dalla pop star a personaggi immaginari, dagli attori a presunti dei… tutte situazioni molto “virtuali” senza alcuna possibilità di contatto diretto…
Ecco, sinceramente mi domando: cosa cambia e quanto dovremmo preoccuparci.