ode alla valutazione / feedback
ode alla valutazione / feedback
Qualche giorno fa ha fatto tendenza la notizia di quella scuola superiore “senza voti”, ovvero dove stanno sperimentando la didattica senza voti, che introdurrebbe un nuovo modo di relazionarsi tra gli studenti, la conoscenza e i professori… molto interessante, concordo.. ma
La faccio breve: senza un feedback non si impara niente.
Dobbiamo separare la degenerazione del sistema di “valutazione” fatto con voti ai decimali e medie ridicole che se hai 5.9 ti rimandano a settembre, o competizioni a chi ha il voto più alto e compagnia bella. Questo genere di didattica può fare solo più danni che beneficio, è vero.
Dobbiamo invece riprendere in mano la gestione del feedback, ovvero di quel segnale di ritorno che ci permette di capire come stiamo andando. E’ il segnale dell’evoluzione. Senza di esso saremmo probabilmente ancora delle cellule in mare.
Il ruolo dell’insegnante è quello di fornire il miglior feedback possibile agli studenti per fare loro comprendere come stanno navigando nel mare della conoscenza e della comprensione. Sono segnali che devono essere calibrati, quasi cuciti su misura, perché ogni persona è diversa.
Dobbiamo imparare a dare (e ricevere!) le critiche costruttive da associare agli errori, così da agevolare una buona didattica.
Non dobbiamo fare l’errore di valutare una persona con un voto, così come facciamo nel valutare il benessere di una nazione con il PIL.. sono numeri che non rappresentano il vero percorso e la situazione di benessere personale.
Da sviluppatori di giochi e videogiochi, sopratutto educativi, sappiamo quanto la gestione del feedback sia di primaria importanza per agevolare l’apprendimento.
Ecco: ode al feedback. cerchiamolo e coltiviamolo.
Anche se a volte può essere difficile da dare o ricevere.