siamo in marcia
Il 2 ottobre è una data speciale. 153 anni fa nasceva Gandhi, un’icona e una fonte di ispirazione per tutti noi che non tolleriamo la violenza e cerchiamo di elevare la #nonviolenza attiva a massima metodologia di azione.
Nel 2009 partiva la grande Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, a cui partecipai attivamente sia nell’organizzazione che nello svolgimento. Partimmo proprio dalla Nuova Zelanda, davanti alla statua di Gandhi camminatore e per tre mesi centinaia di migliaia di persone si unirono al percorso principale o ai tanti secondari, per ritrovarci a concludere sulle montagne del Cile.
Ovviamente abbiamo fallito.
Ci eravamo illusi di incidere sul corso della Storia.
Ma se non abbiamo cambiato la storia, sicuramente abbiamo cambiato la vita a qualcuno che magari oggi è qui a scrivere, a fare banchini, a candidarsi, magari riesce anche ad essere eletto! a creare giochi e libri che possano ancor di più portare avanti dei messaggi di memoria e di ispirazione, invitando alla partecipazione e non all’assuefazione e al “tanto non conto niente nel mondo”.
Mentre marciavamo nel mondo abbiamo visto quanto molte persone hanno bisogno di un gancio, di una spintarella, di un’idea per muoversi.
Ricordo una frase
👉🏼 “il primo passo non ti porta dove vuoi arrivare, ma ti toglie dalla posizione in cui sei”.
La nostra missione è far fare primi passi a quanta più gente possibile.
Dicevo sì, avevamo fallito, ma non credete: di progetti simili ne abbiamo organizzati a centinaia. ma non per questo ci arrendiamo.
Sopratutto ora che i venti di #guerra si stanno alzando con forza e velocità, e sopratutto a livello mondiale. Perché Putin è stato chiaro: i territori annessi sono diventati e rimarranno della Russia e li difenderà, e dall’altra parte se l’Ucraina entrerà ufficialmente nella NATO, l’entrare tutti in guerra sarà obbligatorio perché lo statuto prevede la difesa di ogni partecipante.
Se si arriva alla contrapposizione armata tra i due blocchi, come diceva ieri Crozza, sopravviverà soltanto Casini e gli imenotteri.
Che fare?
Intanto lo scenario #climatico è sempre più drammatico (leggete il post precedente con una fotografia dello stato attuale).
Non so da voi, ma qui inizia ad arrivare il freddo.
Ok. Quindi che si fa?
Innanzitutto vi dico cosa temo di più:
Il panico sociale.
Le risposte compulsive, improvvisate tra l’urgenza e la rabbia.
Sia dei politici che sopratutto della gente normale, dei concittadini.
Non abbiamo la cultura della nonviolenza. E negli ultimi decenni sono cresciuti individualismo e sfiducia sociale… altrimenti non avremmo il 40% di astensionismo alle elezioni e tutta questa voglia di “destra”, ovvero di persone cariche di proclami di saper risolvere tutti i problemi. “ghe pensi mi”
E’ indubbio che stiamo vivendo anni di massima crisi politica, intesa proprio come saper vivere insieme. La Politica non sono solo i deputati, i leader di partito, gli attivisti. Ma siamo tutti noi e il modo con cui ci poniamo nella società e ci comportiamo.
E’ importante trovare intorno a noi delle persone che abbiano un atteggiamento positivo, costruttivo, onesto, etico, ma anche chiaro sulla direzione. Che non ci portino giù dal burrone perché non sanno bene neanche loro dove andare.
Trovarsi tutte le settimane, che sia un incontro a casa, o un bar o alla casa del popolo, o in piazza o in oratorio.. ognuno trovi dove.
Io con questa mia pagina, insieme a migliaia di tanti attivisti e amici, siamo sempre in Movimento. Iscrivetevi ad un’Associazione. Iscrivetevi al Movimento 5 Stelle o se proprio avete altre preferenze ad altri partiti.
Mai come oggi c’è così tanto bisogno di marciare insieme.